Pagina:Deledda - La giustizia, Milano, Treves, 1929.djvu/95

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(ella chinò il volto fin quasi sui ginocchi, con un atto doloroso e pio), — se tu ti fossi trovata qui non saresti rimasta?

— Forse. Ma ora tutto è diverso. Io non posso restare appunto perchè allora non mi avete voluta..., — e la triste frase morì in un accoramento di voce dolente e fiera. Ma ciò bastò perchè la passione di Stefano, si animasse e prorompesse ardente e riparatrice in poche parole:

— Ma ora ti vogliamo!... Ora ti voglio io, ti voglio io!....

Ella diventò pallidissima; egli se ne avvide, e ripetè supplichevole:

— Ti voglio, Maria, e se tu pure mi vorrai, ti darò tutto me stesso in riparazione di quanto ti facemmo soffrire. Non rispondermi ora, non rispondermi! È questo che volevo dirti: cioè di non rispondermi finchè tu non abbia pensato settanta volte sette! Un po’ troppo? Non offenderti intanto se ti ho indotto ad ascoltarmi qui e se ti ho detto che sarebbe una riparazione.... Sarà una riparazione anche, sì, perchè saprò renderti tanto felice che scorderai ogni cosa, ogni dolore passato; ma non credere che io ti voglia solo per ciò. Ti voglio perchè ti amo, come ti avrei amata conoscendoti prima.

— E credi..., — cominciò Maria; ma egli la interruppe:

— Non credo nulla, non rispondermi. So