Pagina:Deledda - La vigna sul mare, 1930.djvu/223

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rupe, con le sue grotte: me ne vado là con piacere — aggiunse, con accento sincero e quasi nostalgico, mentre fissava la roccia con gli occhi rossi di collera.

— Sì, — disse infine, scuotendo il foglio come un ventaglio, per scacciare d’intorno tante brutte cose, — solo questo ci mancava, di togliermi anche la mia tana. Tutto il resto me lo avete già tolto, cari concittadini e parenti; tutto, persino il nome: ma un amico ce l’ho ancora; oh, se ce l’ho; e salterà fuori al momento buono.

Non disse chi era, né il messo glielo domandò. Dopo tutto egli faceva il proprio dovere: amici o non amici non gl’importava di nessuno; e ridiscese la strada saltellando sui sassi umidi.

*

Il vecchio, allora, fermo sulla soglia della sua casa, lesse sghignazzando l’atto di citazione. Era una cosa iniqua, perché il fratello aveva già avuto la sua parte di beni; ma la sola idea di andar a cercare un carnefice di avvocato gli dava un dolore mortale.

— Pigliatevi tutto, — gridò, buttando la carta all’aria; e il vento, arrivato di nascosto dall’angolo dell’orto, se la portò via con impeto, la fece volare a lungo, la sbatté infine sul gonfiore del fiume: e l’acqua la ingoiò, la vomitò,