Pagina:Deledda - La vigna sul mare, 1930.djvu/95

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sotto la pelle: e di tutto provò un senso di fascino e nello stesso tempo di disgusto.

— Senta, — disse, riprendendo la sua voce maschia, — non riferisca al nonno le mie chiacchiere. Gli dica, solo, che io e la mamma, per conto nostro, siamo disposte a vendere. E cerchi pure di convincerlo: gli dica che della miniera si farà la perizia da gente pratica...

Egli la interruppe, quasi ruvido:

— Questo si farà a suo tempo: è questione di fiducia e di coscienza da entrambe le parti.

Poi ripartì, senza neppure ricordarsi di salutare la madre della ragazza, sempre intenta al suo pane.


Ripassando davanti al praticello della chiesa, gli venne l’idea di cercare del parroco per domandargli informazioni dei Gilsi. Ma che informazioni poteva avere, che egli già non avesse? La signorina Gilsi, sebbene egli ne ignorasse anche il nome, gli sembrava di averla sempre conosciuta: era una gran brava ragazza, sana, gagliarda di corpo e d’anima. E le parole di lei lo seguivano, lo avvolgevano, anzi, come un velo iridescente ch’ella gli avesse gettato sul viso per costringerlo a veder la realtà più bella di quanto lo fosse. Per suggestione di queste parole, la miniera, adesso, gli appariva simile a un rifugio di pace; fonte di ricchezza, di amore e di gioia. «Sarà perché lì abbiamo passato gior-