Pagina:Deledda - Le colpe altrui.djvu/133

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donna sedette per terra, con le mani intorno alle ginocchia, e disse piangendo:

— Vedi Mikali? Aveva ragione mio marito, bonanima, di dire che il peccato mortale è una via storta che conduce al burrone. Andrea s’è fatto uccidere e la colpa è vostra.

Allora egli si rimise con un gesto energico la berretta sul capo e decise di andarsene.

— Quand’è così voi fate male a parlare ad alta voce. Tacete.

E se ne andò con l’impressione di essere stato scacciato di là come era stato scacciato dalla casa di suo padre, come verrebbe scacciato da ogni luogo cristiano: come Caino. Ma si ribellava. Gli sembrava di odiare Vittoria. Ella lo scacciava, dopo che egli voleva tenersi forte per lei, e per non addolorarla soffocava il suo dolore di fratello. Andrea, fratello Andrea! Sentì il suo cuore gridare forte, cominciò a ricordare l’infanzia, l’affetto del fratellino, i giorni belli passati assieme, le promesse di Andrea di dargli la sua parte di beni: e tentò di maledire la donna che li aveva divisi, che li avea uccisi entrambi.

Ah, Vittoria non voleva vederlo? ed egli non tornerebbe più da lei, partirebbe, se ne andrebbe in America. Gli pareva d’essere già in viaggio; ma camminava senza trovare pace, spinto da un turbine interno che diventava sempre più violento. Sì, come Caino. Le parole della madre di Vittoria gli davano di tanto in tanto come dei colpi di sprone ai garetti.

— La colpa è vostra. La colpa è vostra.