Pagina:Deledda - Le colpe altrui.djvu/315

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in verità mia: taci come un santo di legno. Altre volte non eri così...

Vittoria taceva e affrettava il passo; e le pareva di essere leggera come una piuma e che le parole della donnina si sperdessero in aria col sussurro del vento.

*

Rientrando, trovò frate Zironi seduto sulla panca di cucina, pallido, raggrinzito tutto come una foglia secca, con gli occhi dolci infossati.

— Ebbene, che nuove, para?

— Nuove vecchie: è caduto il tetto del refettorio, e lo speculatore ha ordinato il taglio del bosco; ma di lassù non mi snidano, ti dico; finchè rimarrà una grotta, frate Zironi resterà lassù.

— Ma perchè non vi ritirate in qualche altro convento? Dio è lo stesso in ogni luogo.

— Dio sì, ma noi no!

Ella andò a cambiarsi il vestito e sentì zia Sirena che la chiamava dalla sua camera.

— Prima di andartene a letto vieni, chè voglio dirti una cosa, palma d’oro, poi reciteremo tutte assieme il rosario.

— Mikali è uscito?

— Non l’ho veduto neppure! È rientrato? Che c’è di nuovo?

La vecchia non volle dirle altro, ma la spiegazione gliela diede frate Zironi appena ella rientrò in cucina.