Pagina:Deledda - Le tentazioni.djvu/147

Da Wikisource.

donna jusepa 141


— Ma avete avvisato me, avete avvisato me.

— Ti credevo più ragionevole. Ora....

Non sappiamo perchè, zio Bakis, che quasi quasi si lasciava persuadere, sentì improvvisamente ribollirgli il sangue: arrossì e proruppe:

— La voglio in casa! Sia inteso!

La sua voce era così terribile che Jusepa, la quale origliava dietro l’uscio, diventò bianca per paura.

— Ma allora io me ne lavo le mani, — disse don Antine, levandosi e facendo atto di lavarsi le mani. — Accomodatevi tra voi. Ti ho avvisato per dirti che nè tu nè tua moglie dovete dar retta alle cattive lingue. Io rispetto Jusepa come una mia parente. Non volete crederci? Peggio per voi.... del resto accomodatevi.

— Dovete mandarla via voi, — disse Bakis abbassando la voce, disarmato dalla fredda indifferenza di don Antine.

— Io? Ma niente affatto! Non ho alcuna ragione per poter mandarla via, io. Non mi ha mai disgustato: è attenta, fedele, laboriosa: mi ha sempre contentato.

— Lo credo bene, — ghignò zio Bakis, e s’avviò per andarsene. Fu per chiedere di ve-