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le tentazioni 175


scuotendosi le vesti: era un uomo alto, scarno, coi capelli lunghi grigi, e con un solo occhio, turchino. Si diceva però che quell’occhio egli lo tenesse aperto anche quando dormiva. Antine ricordava che molte volte, quando era fanciulletto, aveva spiato il sonno di Pera per accertarsi s’egli dormiva proprio con l’occhio aperto. Più d’una volta il servo, accorgendosene, era balzato su, facendo le boccaccie e urlando per spaventar il ragazzo, che infatti fuggiva a rompicollo.

— Ti sei fatto lungo come un pioppo, che il diavolo ti porti, — gli disse ora per primo saluto, facendo così dispiacere a zio Felix, che non amava venissero imprecati i suoi figliuoli. — Speriamo che ora non verrai a curvarti su me quando dormo, per vedere se il mio occhio si chiude.

— Andate, andate! — rispose Antine sorridendo.

Salirono la scala rovinata. Pera recava una lampadina sarda, di ferro nero, a quattro becchi. Nel mezzo aveva un uncino, e il lucignolo navigava in un po’ d’olio d’ulivo. La stanzaccia di Antine era sempre la stessa: un letto