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un piccolo uomo 79


Cassio scrisse a Paola raccomandandole di chieder la grazia alla Regina.

“La domanda puoi farla tu stessa, senza ricorrere di nuovo all’arida e venale prosa di un avvocato. Esponi le cose come andarono. Io spero, e benedico la persona che mi consigliò.„

Passò anche l’inverno. Nelle albe ancora tarde ma limpidissime di febbraio Cassio tornava all’inferriata; il volto era esangue e le vene verdastre diramavano un ramo nudo sulla diafana epidermide della sua fronte, ma gli occhi brillavano di speranza. Dall’Appennino che sfumava le sue creste bianche sull’azzurro cristallino del cielo calava un gelido, ma sano odor di neve; lunghe strisce d’erba d’un verde umido vivissimo solcavano il paesaggio, e nell’orto gli albicocchi si filogranavano già di gemme rossastre.

Cassio sentiva il sangue ribollirgli nelle vene, nella misteriosa attesa d’un lieto evento; tutto il preludio di quel lembo di primavera gli si rifletteva nell’anima.

Un altro uomo, libero nelle sue fredde e melanconiche stanze, provava la stessa irre-