Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/114

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more interno, un senso di luce nelle tenebre. E aspettava che egli dicesse altro; ma egli scherzava con la serva; porgendole il bicchiere perchè glielo riempisse di nuovo, e tirandola per il grembiale.

— E sedetevi qui, e versate, che non è il vostro sangue. E ditemi per dove scappate, questa volta, se tornano i vostri amici.... Uno dunque era giovane e bello come una donna.... Com’era, dunque? E la scure era affilata?

La sua insistenza a ricordare il terribile fatto cominciò a dar ombra a Marianna; ella si ritrasse indietro, mentre la serva, che non amava gli scherzi su quell’argomento, versava il vino senza rispondere. Sebastiano depose il bicchiere per terra e continuò:

— Eppure, vedrete, zia Fidè, se questa Marianna non mette giudizio una di queste sere gli amici sono qui. Vegliate, zia Fidè, tenete gli occhi aperti.... Ma adesso ci vedete e ci sentite poco: vi voglio regalare un cane, poichè il vostro, come tutti i cani dei canonici, non abbaia più. È troppo grasso e dorme sempre.