Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/123

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Costantino, per conto suo, riceveva denari da sua madre; e le rendite dei suoi pascoli erano triplicate dopo ch’egli faceva quella vita perchè i pastori ambivano essere suoi fittavoli. Nè lui nè Simone amavano versare sangue cristiano, pronti però a difendere la propria libertà a qualunque costo.

In quei giorni vissero come eremiti, cibandosi di caccia e di erbe. Parlavano poco, ma una sorda ostilità era fra loro. Costantino era sopratutto geloso del pensiero che il compagno rivolgeva di continuo a Marianna, e il suo sorriso beffardo si cambiava quasi in sogghigno quando si parlava di lei. In fondo gli pareva impossibile che una donna così come la descriveva Simone potesse commettere la follia di amare e di aspettare un bandito: fosse stata una ragazza di quindici anni, pazienza, a quest’età tutte le donne sono leggere; ma una donna di trent’anni, allevata così, con tanti pretendenti attorno! E si confortava sperando che tutto fosse una illusione della vanità del compagno.

I tre malfattori intanto non tornavano: