Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/290

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— Tu intendi la ragione, Marianna. Povera Marianna mia! Vedi, tu intendi la ragione. E anche qui, nella tua tanca, c’è qualcuno in agguato, che vuol farmi del male: così, almeno, sono stato informato. Ecco perchè non venivo. Farmi prendere, farmi magari uccidere davanti a te! Che male non sarebbe per te? M’intendi? Parla, dimmi una sola parola. Eppoi, vedi, — aggiunse piano, ma chinando la testa quasi si vergognasse delle sue parole, — a pensarci bene era una cosa pazza...., Marianna...., una cosa da ragazzi.... e noi non siamo più ragazzi.... Eppoi c’è questo.... che tu sei ricca ed io sono povero....

Allora la vita parve tornare in lei; arrossì e non ritirò la mano ch’egli le stringeva forte, ma disse piano, con voce calma:

— Ma questo tu lo sapevi bene; e se io ero ricca davanti a te povero, tu eri povero davanti a me ricca....

Anche lui arrossì: inghiottì la saliva, con disgusto, come inghiottisse un boccone amaro, e scosse la testa. Non capiva più nulla, o gli pareva di non capire: era stanco di tutte le cose che aveva detto, come del lungo