Pagina:Deledda - Marianna Sirca, 1915.djvu/42

Da Wikisource.

— 35 —

in pari tempo con le foglie, tutti di uno stesso colore d’oro pallido che anche dopo il tramonto dava agli alberi millenari uno splendore, come ci fosse ancora il sole. Lei s’indugiava alla finestruola della cucina, verso sera, guardando quella distesa chiara tra il verde cupo della foresta; non sapeva perchè provava un senso confuso di gioia a vedere i vecchi elci ringiovanirsi tutto d’un tratto e risplendere come di luce interna. Sebastiano la vide così, al finestrino, pallida ma con gli occhi luminosi, un giorno che tornò per portarle i denari della caparra per il sughero. Anche lui era allegro, come sempre quando aveva occasione di avvicinarsi a lei; ma un’ombra di gelosia tornò a oscurargli il viso nel sorprenderla così.

— Ecco, — le disse contandole i denari sul piccolo davanzale, — puoi tenerli anche qui fuori; nessuno si accosterà per rubarli finchè hai così buona guardia.

Marianna sentì il suo cuore sbattersi, dentro, come un uccello che si desta nella sua gabbia: aveva capito; ma volle saper meglio.