Pagina:Deledda - Nel deserto, Milano, 1911.djvu/12

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Lia curvò la testa e rilesse a bassa voce!


«Cara nipote,

«Da molto non ho vostre notizie....

— Ma se è lui che non scrive da cinque anni! — disse zia Gaina, lasciandosi sedere sul sedile.

«Solo, di tanto in tanto, qualche compaesano che capita qui mi parla dei miei parenti. So quindi che tu sei diventata alta e che sei intelligente e piena di buona volontà. Senz’altri preamboli vengo quindi a dirti che io mi terrei molto fortunato se tu ti decidessi di venire a farmi un po’ di compagnia. Vivo solo e da qualche mese sono andato in pensione: del tempo per accompagnarti a vedere la città me ne resto certo! Sarei contento che tu venissi, perchè probabilmente io non tornerò più in Sardegna, e non vorrei andare a far visita al Creatore prima di aver conosciuto la mia unica nipote. Deciditi dunque. Ad ogni modo mi saprai dare presto una risposta; e con la speranza che questa sia favorevole, ti saluto di cuore pregandoti di ricordarmi agli altri parenti. Tuo zio

«Luigi Asquer».


La zia Gaina, dopo aver ascoltato immobile, fissando sul viso di Lia i suoi grandi occhi circondati da borse livide, si battè le mani sulle ginocchia.