Pagina:Deledda - Nel deserto, Milano, 1911.djvu/180

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è che mi dispiace di lasciarla; ma continueremo a discutere un’altra volta....

Lia non gli disse di rimanere: ed egli salutò i bimbi e se ne andò su per la spiaggia. Da lontano si volse e salutò ancora, mentre Salvador domandava sottovoce!

— Non tornerà più, vero?

— Speriamo di no, — disse Lia, e le pareva, di essere offesa per i complimenti del Guidi, ma in fondo provava un vago turbamento, e ripeteva fra sè ed esaminava ogni parola di lui, ricordandosi che in tutta la giornata egli non aveva mai parlato di sè. Anche lei dopo tutto non gli aveva detto nulla che potesse interessarlo o confortarlo se era infelice.

— Anch’io gli sono estranea come egli a me.

S’alzò, e come scosse la sabbia dalle sue vesti così le parve di liberarsi del fugace ricordo di lui.

Ma al tramonto, mentre andava coi bimbi a passeggiare verso la brughiera, passando davanti alla casina delle glicine si sentì chiamare dalla guardiana, una vecchietta abruzzese chiusa in un busto che le arrivava fino al collo.

— Signorina, non volete vedere la casina? Vostro fratello l’ha visitata, poco fa, e disse che l’anno venturo, forse, la prenderete in affitto....

— L’anno venturo.... la casina.... mio fratello?...

— Quel signorino che era da voi oggi....

I bambini cominciarono a ridere.

— Il signor Piero, sai mamma! Tuo fratello!