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una terribile notte 101


Alla finestra era ricomparsa la vecchia, con gli occhiolini scintillanti, col fucile teso.

— O te ne vai o ti sparo!

Figuratevi lo spavento di Ardo, che prese sul serio la minaccia.

Lasciò andare l’ultimo ciottolo in direzione della finestra, sul nasone della vecchia, e, come dice la canzone:

Via per dirupi e balzi marcia coi venti al par...

***

...E corse, corse, per quasi un’ora, non più inseguito da fantasmi, ma dal ricordo del fucile la cui vista lo aveva fatto fuggire, e del lungo ed adunco naso di "quella strega."

Uno strano suono, vibrante nell’aria umida, trasportato dal vento, lo fece finalmente fermare. Ascoltò attentamente e s’avvide che era il rintocco d’un orologio che scoccava le ore: aguzzò lo sguardo e riuscì a vedere su un’altura il nero profilo di qualche casa fabbricata fra i massi frastagliati che dominavano per un lunghissimo tratto la valle inondata dall’acquazzone, e il profilo di un campanile piccolo piccolo, nero nero.

— Una chiesa! Un villaggio — esclamò Ardo rianimandosi e riprendendo fiato. — Se mi vi ripa-