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110 nell'azzurro


— Bada bene! Devi scendere con le buone, altrimenti ti butto là dentro, richiudo e... non uscirai più... te lo giuro...

Poco mancò che Ardo non svenisse. Si calmò a poco a poco, ed entrò nel cesto dicendo:

— Calatemi pure. Ma se donna... come si chiama?... si sveglia, griderò tanto che accorrerà tutto il villaggio. Ve lo giuro anch’io.

— Non aver paura. Vedrai che no.

Diede la lanterna al ragazzo, e presa la fune la calò lentamente nel sotterraneo, mentre Ardo mormorava:

Nostra Signora bella! Nostra Signora de su Chelu!...

— Bada bene — gli disse Andriana china sull’orlo dell’apertura — la cassa non è inchiodata, ma chiusa a chiave. La chiave d’argento è ancora nella serratura, girala, alza il coperchio e... piglia l’anello.

Ardo arrivò! Fece come Andriana gli disse. La morta era vestita con uno splendido costume gallurese e aveva in dito il ricco anello che Ardo prese, quasi senza toccarla, livido in viso, pauroso che ella si svegliasse. Quando ebbe richiuso la cassa, ripose l’anello in un taschino della sua ridicola giacchetta, e alzò la testa. Andriana era sempre là, china, fremente, rossa, con gli occhi fiammeggianti