Pagina:Deledda - Nell'azzurro, Milano, Trevisini, 1929.djvu/69

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vita silvana 65


Per fortuna impugnò rapidamente la sua rivoltella, altrimenti l’altro lo avrebbe strozzato, poi si sfidarono a duello per l’indomani, indicando il luogo e le armi.

L’indomani ebbe luogo il duello, ad insaputa di Fosca. Giacomo, espertissimo nelle armi, ferì il suo nemico, sebbene leggermente.

Da quel giorno il rivale lasciò Roma, e Giacomo, rassicurato, sposò Fosca.

Nacque Luisina: passò un anno e mezzo.

Giacomo e Fosca erano felicissimi; amavano pazzamente la loro bambina, si credevano i giovani più beati di tutta la terra, ma un giorno, ovvero una notte, accadde loro una tremenda sventura.

Allorché ritornarono da teatro, entrando nella stanza della bambina per rivederla, trovarono la finestra spalancata, il lettino disfatto, la piccina... sparita!

E la nutrice che dormiva nella camera attigua, pronta ad ogni chiamata della bambina, non aveva veduto né sentito nulla.

Fosca, presaga del vero, era caduta in deliquio: Giacomo, con la morte nell’anima e la febbre nel sangue aveva frugato per tutta la casa, il giardino, la via, chiamando disperatamente la figliuolina. Cercò nelle case attigue, ma tutto fu inutile. Luisina era sparita, forse per sempre.