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Pagina:Deledda - Nell'azzurro, Milano, Trevisini, 1929.djvu/71

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vita silvana 67


ideali erano infranti. Fosca era morta! Luisina forse era morta anche lei, o se viveva era una vita «di stenti e di miserie». E chissà qual vita l’artista avrebbe anche lui trascinato, nonostante le sue ricchezze, la sua gloria, la sua famiglia e i suoi amici se un giorno sulle vette rocciose delle montagne sarde, fra l’ellera e i lentischi sfumati sul cielo scintillante come l’acciaio, non avesse veduto il profilo bruno di Cicytella, i suoi occhi glauchi e i capelli biondi come quelli di Fosca!

***

Un mese dopo Cicytella, irriconoscibile nel suo vestito da signorina, di seta nera e merletto crema, coi capelli pettinati alla moda — i capelli che sembravano cambiati di tinta, ora più chiara e delicata, ma sempre profumati dall’odore silvestre delle foglie e dei fiori montani — lasciava con suo padre la Sardegna, diretti a Civitavecchia.

Imbruniva. Il cielo limpido, immenso, smaltato dalle tremule trasparenze del crepuscolo proiettava le sue tinte verdognole, le sue sfumature violacee sul Mediterraneo azzurro dalle onde scintillanti: la luna nuova cadeva sulle montagne sarde, alte, grigie, frastagliate, striate di nebbia cerula, coi fianchi coperti di boschi frementi alla brezza