Pagina:Deledda - Nostalgie.djvu/104

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tappeti dove due cani gialli correvano con due pernici in bocca. Anche nella cucina non mancava niente,

Antonio s’affacciò alla finestra lasciando a Regina il tempo di rimettersi dalla sorpresa: ella si sdegnò contro sè stessa perchè s’accorse di non provare tutta l’emozione che lo sposo doveva giustamente pretendere da lei, ma capì quello che doveva fare. Pensò:

— Devo abbracciarlo e dirgli: come sei buono!

E lo abbracciò e gli disse:

— Coma sei buono!

Vide i begli occhi di lui riempirsi d’una gioia infantile, e allora s’intenerì davvero.

— Antonio! — gli disse. — Sei davvero buono, e io sono tanto cattiva! Ma d’ora in avanti sarò buona, davvero davvero!

E per otto o quindici giorni fu davvero buona, docile ed anche allegra. Ebbe un gran da fare nel mettere la roba nei cassetti e i vestiti negli armadi; nel rimuovere qualche mobile e qualche quadro; non aveva mai lavorato tanto in vita sua! La prima notte che dormì nel nuovo letto morbido, fra le lenzuola fini del suo corredo, le parve di essersi tolta da un incubo e di cominciare una vita nuova. Provava una dolcezza da convalescente.

Veniva il bel tempo: il cielo di Roma era alto e puro, nell’aria passavano fragranze primaverili: i rumori della città arrivavano all’appartamentino come il fragore d’una cascata lontana, che dava dolcezze sonnolente. Nel giardinetto di sotto, rigato di sole e d’ombra, una piccola fontana gettava un uncino d’acqua in