Pagina:Deledda - Nostalgie.djvu/311

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dato, e tutto le darebbe ancora. Fra un momento, se ella glielo chiedeva, egli confesserebbe la sua vergogna. Come aveva potuto ella dubitarne?

Allora Regina gli disse tutta la verità.

— Senti, un giorno andai da Gabrie, che credevo malata...


*


Gli disse tutto, con parole brevi e calme. Parlava piano, guardandosi attentamente il merletto del vestito, e le dita attraverso il merletto. Pareva lei la colpevole, ma una colpevole dignitosa, pronta al castigo. Parlò del suo dubbio, com’era cresciuto e divampato; ripetè i rimproveri che s’era rivolta, le visioni, il delirio maligno, i sospetti, il sogno, il presentimento, il proposito del perdono.


*


Intanto il sole tramontava.

Il fiume si divideva ora in due zone, una d’argento violaceo sotto il cielo pallido dell’oriente, l’altra cremisi sotto l’ovest acceso.

Ma nel cielo e nell’acqua pareva finita ogni lotta fra le luci e i colori; tutto si univa e si fondeva in una suprema armonia di pace; l’ombra cercava ancora la luce; e questa si ritirava lentamente verso una misteriosa lontananza, al di là, oltre l’orizzonte, dove non arriva lo sguardo umano.

Il popolo di fiori grigiastri s’era addormentato, immobile sulla china; la siepe taceva; tutte le cose intorno, nel silenzio della riva, si