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— Oltre le sette e le otto mila sterline.

Arduina fece subito il conto.

— Oltre le duecentomila lire? — disse con aria spaventata. — Oh, Dio mio, io non vorrei guadagnar tanto.

— Perchè?

— Perchè diventerei matta!

— In Italia... — cominciò Regina.

— Anche in Italia la donna può guadagnare benissimo. Lavorare, lavorare: ecco il segreto.

Regina uscì dalla casa melanconica e buia del vecchio senatore con un nuovo raggio di luce nell’anima.

Lavorare, lavorare! Sì, anch’ella voleva lavorare; voleva scrivere, poichè non era buona ad altro, voleva guadagnare. E anzitutto voleva vivere.

— Uscirò dalla cerchia che mi stringe; guarderò la vita in viso. Voglio smarrirmi nelle grandi vie di Roma, sentire l’anima della folla, descrivere la vita dei poveri, o di coloro che si annoiano, o di quelli che sembrano felici e non lo sono: la vita come è.

Rientrando a casa le parve di guardarsi attorno con occhi pietosi. Sì, ecco, la suocera e la serva, Arduina e i cognati, l’ambiente e le anime, tutto le destava pietà. E questa pietà le dava un benessere profondo, un calore morbido e dolce.

Sapendo sua moglie fuori, Antonio non era rientrato. Regina rimase sola in camera, sedette vicino alla finestra chiusa e prese un libro. Veniva la sera. Poco a poco ella sentì svanire il calore che la passeggiata le aveva infuso, e vide la luce mancare. Dei grandi veli impalpa-