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Quale, però, la chiesa che egli non conoscesse, nella città e dintorni? Tutte, le conosceva, se non come penetrato credente, come amatore di monumenti antichi e moderni: da venti anni a questa parte, anzi, dopo che si era completamente ritirato a vita privata, non faceva altro che girare di chiesa in chiesa, ascoltando messe solenni, prediche, musiche; studiando colonne, tombe, vetrate e vòlte: e gli pareva di averle, queste chiese, una per una, come certi santi, sulla palma della sua mano. Ma da qualche tempo non usciva quasi più di casa, e adesso ricordava di aver sentito un giorno la moglie parlare di una chiesetta, una specie di oratorio, che certe suore facevano costruire a fianco del loro convento, in un parco di loro proprietà. Questa chiesetta doveva essere già finita, e non troppo distante dal quartiere dove egli abitava: ad ogni modo era bene informarsi con maggior precisione dalla moglie.
La moglie era a letto, gravemente malata di cuore; i dottori dicevano che poteva morire da un momento all’altro. Per questa ragione il signor Poldino, pure fingendo con lei