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Terza. 199

cile, ed a metterli poi in vista che a tal principio è appoggiato questo nuovo mio metodo, con farli riflettere che se questi è proficuo ai Polledri, che sono animali irragionevoli, molto più deve esserlo a chi è dotato di raziocinio, come lo è lo scolare.

Certo è che il Polledro che ha acquistato la docilità e mansuetudine descritta nel primo Capitolo della seconda parte, non è più capace di mettere in pericolo chi lo monta, se non vi è indotto dallo strapazzo e castigo intempestivo; onde può esser montato da chi che sia, ed anche da qualunque signore di primo rango senza rischio alcuno; e non avendo di bisogno per dirozzare l’elasticità dei legamenti suoi che di continuare l’esercizio delle lezioni già apprese, che sono le più facili e le più comode, e dovendo essere l’esecuzione delle medesime fatta adagio adagio e con pasla, perchè possa egli metterla in opera, viene ad essere però reso capace di servire anche sotto li scolari principianti, che richiedono le medesime lezioni facili, comode, e pausate, perchè possano fermare coll’esercizio la positura per abito, ed apprendere la maniera di stabilirsi a Cavallo con fermezza, perdere l’apprensione, e pigliare coraggio, e con la medesima facilità imparare a fare le chiamate con precisione, ed il modo di regolare le azioni.


Quin-