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Terza. 243

e linee laterali, poichè la figura dell’esecuzione deve essere un circolo sferico che non repugna al moto vibrato del peso della macchina, perchè eseguito per aria in due tempi interrotti, con i piedi nell’uno e nell’altro sempre staccati da terra; come repugna nelle azioni di moto ondulante, stante l’opposizione che s’incontra nei due piedi diagonali che in esse si trovano sempre in terra.

In questa operazione e figura ha più parte l’impulso della potenza motrice, che l’opera della mano del Cavaliere.

Ella è eseguita in due tempi, come si è detto di sopra: in uno il peso della parte d’avanti forma il circolo sferico più grande, e nell’altro quello della parte di dietro il più piccolo, ambedue al loro turno con i piedi per aria. Nel primo la mano di dentro col sostegno, secondandone coll’atto circolare l’azione, porge al peso di questa parte quell’acuto che può, senza apportare impedimento all’impulso della potenza motrice, e la mano di fuora nell’istesso tempo con una sufficiente resistenza, obbliga la macchina a conservare intatta la sua linea laterale, e ambedue insieme impediscono che possa stendersi più del bisogno in avanti; nel secondo poi l’istessa mano di fuora con l’impulso a tempo obbliga il peso della parte di dietro a formare anch’egli il suo circolo più piccolo, nell’istessa forma che la parte d’avan-


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