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bile, non so se io mi debba dir paro, o coppia, essendo l’ un maschio, e l’altro femmina, senza che la istoria venga a Venezia: perchè il Clar. Quirino era già ito dal Serenissimo principe, ed operato, che Sua Serenità con lo eccellentissimo consiglio de’ dieci domandasse questa istoria a N. S. come cosa di questo stato, ed oltre a ciò desse bando di terra e lochi con taglia, a chi la facesse stampare. Sicchè M. Carlo caro io vi vedo Bandizao. E certo che a me parve vergogna, che si facciano tante tragedie in nugis: e ritorno a pregarvi, e a supplicar i Reverendiss. ed Iliust. protettori che mi mandino quella istoria la quale io tengo appresso di me, e non la dia senza licenza di lor Signorie Illust., acciocchè io possa fermar questo Magnifico il quale mi ha promesso di non procedere più oltre fino a nuovo avviso. Ma dopo Pasqua, non venendo la istoria, darà di nuovo all’arme, ed io credo, che otterrà da questi miei Signori Illust. tutto quello, che S. M. domanderà, perchè veramente la istoria volgare non è meno di questo stato, che la latina. Ma lasciando lo stato da parte, M. Ieronimo desidera ardentissimamente che questa istoria venga in mano mia, ed è persona calda e infiammata nei suoi desiderii, e M. Carlo desidera che la istoria rimanga in Roma, ed è all’ incontro persona moderata e gentile in