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Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/127

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LIBRO SECONDO 111

tri malfacenti aulici eunuchi, ponendo mano ad assalire Gallo persuadono a Costanzo che suo zio dal paterno lato, cesare di onoranza e non contento del suo grado cercava mezzo di ascendere il trono. Del che assicurando l’augusto, come di pretta verità, spingonlo ad insidiargli la vita. Gli autori di questo tradimento furono Dinamio e Picenzio, uomini di bassa coudizione, i quali sforzatosi non altramente di sorgere ad uno stato migliore. Parteggiava con essi in tali mene anche Lampadio prefetto del pretorio, sempre desideroso di ottenere presso l’imperatore autorità e potenza superiore a magistrato qualunque. Costanzo, reputata verità l’inganno, manda per Gallo1 ignaro affatto di quanto vorrebbesi da lui, ed al presentarglisi spoglialo dell’onoranza di Cesare; quindi ridotto a menare vita privata lo consegna ai carnefici perchè abbia morte; non primo delitto commesso verso il sangue de’ suoi, ma da aggiugnersi alla serie di altri non pochi.


  1. Mandatogli Sereniano (Marcell. lib. XIV), Pentadio, notajo, ed Apodemio, lo condannò a morte. T. S.