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218 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

nocchia supplichevolmente lo esorta a non volere impunita la morte di Graziano cui dovea l’impero, ne a permetterne l’avvilimento della famiglia scaduta d’ogni speranza: e così favellando presentagli la fanciulla cospersa di lagrime e deplorante i suoi destini. Teodosio portole orecchio e preso insieme dalla bellezza della giovinetta, non potè a bastanza occultare i delineamenti del suo volto più che idonei a rendere palese la ferita da quella graziosissima sembianza ricevuta; differiva tuttavia il decidersi animandole intrattanto a non disperare. Se non che sentendosi di giorno in giorno vie più ardente d’amore per Galla, visitando Giustina addimandale in matrimonio la figlia, passata già di questa vita Placilla sua prima consorte. La genitrice rispondeagli che solo consentirebbe all’inchiesta quando e’, portata la guerra a Massimo, vendicato avesse la morte di Graziano e restituito a Valentiniano l’impero del genitore. A tali condizioni egli impetra le addimandate nozze e pone ogni suo pensiero nell’apparecchiarsi ad impugnare le armi. Eccitato inoltre da colei si conciglia l’affetto delle truppe coll’accrescerne l’annona ed ammenda, così volendo la congiuntura, le sue negligenze attendendo eziandio a tutti que’ provvedimenti che potrebbero occorrere dopo la sua partita. Il dì che morto in sulla strada, al tornar dall’Egitto, Cinegio, prefetto del pretorio, iva pensando al nuovo magistrato, ed a molti personaggi ravvolgendo più e più fiate la sua mente, rinvenne da ultimo l’idoneo a coprire il vacante posto. Mandato dunque in Aquileia per Taziano, il quale stato era in altre cariche sotto Valente, mo-