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312 ZOSIMO, DELLA NUOVA ISTORIA

duce fuori della città di Rimini, ove allora soggiornava, e spogliatolo del diadema e della porpora, mandando l’uno e l’altra al principe, lo ritorna, presente il popolo, alla privata condizione, tenendolo non di meno seco insiem col figlio Ampelio infintantochè, stipulata la pace con Onorio, impetrato non ebbe ad entrambi la salvezza della persona1. Placidia2, imperiale sorella, dimorava in allora presso Alarico, facendovi per verità quasi le veci di statico, ma godendovi tuttavia d’ogni regale onoranza e trattamento.

Nè più nè meno a quell’era il tenore delle Italiane faccende. Costantino, ornato del diadema il figlio Costante, in cambio di cesare nomollo augusto. Levata di più ogni giurisdizione ad Apollinare inalzò alla prefettura del pretorio altro personaggio. Alarico poi direttosi colle truppe a Ravenna, quasi certo di venire ad una sicura e stabile pace con Onorio, ebbe contraria la fortuna, che procedendo oltre, come per battuta via, escogitò nuovo imbarazzo ai futuri esiti de’pubblici affari. Poichè mentre Saro, non seguace nè di Onorio nè di Alarico, intrattiensi con pochissime truppe di barbari nel Piceno, Ataulfo avversandolo, stimolato da qualche precedente nimicizia, avvicinò con tutto l’esercito quei

  1. Attalo inalzato dai Goti all’impero, fatto poscia prigionero da Costanzo e mandato ad Onorio, ebbe la grazia, mozzatagli la mano, di rimanere in vita. (P. Diacono, lib.XIV.) T. S.
  2. Sposata quindi a Costanzo gli partorì Valentiniano, addivenuto susseguentemente imperatore. T. S.