Pagina:Della Nuova Istoria.djvu/445

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tetto, ed il sig. di Valois (rt) riporta una medaglia con 1 ’iscrizione Cl. Ilannibaliano Regi.

Giuliano ne’ Cesari, rassomiglia le azioni del regno di sno zio agli orlicini di Adone, proverbio greco, ebe significava cose frivole ed immature, tratto dalle pianticelle che su vasi di varia materia recavano nelle processioni le cortigiane, cqlchrando la morte di Adone. Con la breve vita di quelle piante voleasi alludere a quella pur breve del donzello di Venere. Intorno a Costantino ed alla sua politica. V. Volt. Quest, sur 1 ’Encvclop., toni. il. Montesq. Considèr. sur les Causcs de la grand, des Rum., cap. 27. Gibbo», della Dècadenza ecc. dell’Irnp. Rum., cap. 19 e 20.

(4) Gli stessi scrittori ecclesiastici uon poterono dissimulare tutti i difetti di Costanzo. Chi non seppe in lui trovarne nessuno si è S. Gregorio, che gli largheggia non solo i titoli di grande, di magnanimo, di vincitore de’ barbari; ma di umano eziaudio, di misericordioso e di santo, c non teme appellarlo dieinissimus linperntorum (6). Tra i pagani va pure eccettualo Aurelio Vittore, idolatra che vivuto sotto il suo regno, l’adula bassamente per paura. Veggansi intorno a questo principe i varj tratti di Amili. Lih. 14, cap. 6 c 10. Lih. i 5, cap. 6. I.il). 21, cap. io.

(fi) Giuliano rimosso ogni ritegno appella apertamente suor cugino V assassino detta sua famiglia (c). I due zìi erano, Dalmazio c Giulio Costanzo fratelli di Costantino; ed i cugini nascevano da varie parentele che la politica di questo ultimo fatto avea nascere tra i diversi rami della casa Imperiale, onde perpetuare in essa la monarchia. Il ministro degli altari, di cui parlasi appresso, si è Eusebio vescovo di Nico (a) Comm. in Amm. lib. 1 4 > cap. 5.

(b) Orai. 3, pag. 36.

(c) Jul. ail Allieti.