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LIBRO SECONDO 75

Il giorno appresso fatta tregua parve loro di venire a patti e strignere lega, dichiarando Costantino imperatore degli Illirj e de’ popoli quanti aveanvene di là da essi, e Licinnio della Tracia orientale e delle provincie ulteriori; torrebbesi alsi di mezzo Valente, creato cesare da Licinnio, come autore (se mal non m’appongo) di tutti gli accaduti sinistri. Convenutisi di questa guisa, e da entrambi giurata la più esatta osservanza de’ prefati accordi, per vie meglio legarsi nell’adempimento loro Costantino creò cesari Crispo, nato da una concubina di nome Minervina, uscito di pubertà, Costantino, pochi dì prima venuto al mondo nella città di Arles, e Licinniano, prole di Licinnio ed entrato nel ventesimo anno. Così ebbe termine la seconda guerra.

Costantino poscia udito avendo che i Sauromati abitatori presso alla Palude Meotide, valicato sopra navi l’Istro, malmenavano i suoi dominj, spedì truppe ad infrenarli. I barbari a simile col monarca Ransimodo mossagli guerra, principiarono ad assalire una città guardata da bastevol presidio ed avente il muro da terra insino a qualche altezza costruito di pietre, e la parte superiore di legno. Eglino dunque opinando agevole impresa tale conquista incendiandone il fabbricato di legno, v’apportavan fuoco e dardeggiavanne i difensori: ma questi con ìstrali c sassi avventati dall’ alto mettevanli a morte. Sopraggiunto in seguito Costantino ed impetuosamente investitili da più elevato luogo, molti ne uccise, pur molti ne fe’ prigioni e pose il resto in fuga. Rausimodo allora colle poche truppe rimasegli montalo sopra nave tragittò l’Istro, avendo