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casa posta in via Tordinona ni 99 e 100, con la condizione o legge, che la metà della rendita di detti stabili s’impieghi in aumento di libri per la Biblioteca, l’altra metà si dia al Bibliotecario pro tempore che verrà destinato; volendo che a tale incarico sia sempre preferito il soggetto che verrà investito del Benefizio di mia famiglia, che attualmente possiedo, quante le volte sia, e rimanga domiciliato in quella città ove sarà la Biblioteca, e sia all’oggetto abile e capace”.
II.
Le intenzioni del Testatore erano dunque:
a) che la propria Biblioteca fosse aperta nella città di Prato a benefizio pubblico, in tre giorni della settimana, per lo spazio di tre ore;
b) che co’ proventi d’uno stabile si formasse alla Biblioteca una dote, e se ne retribuisse il Bibliotecario;
c) che all’ufficio di Bibliotecario fosse preferito chi godeva il benefizio di data de’ Lazzerini, purché nell’investito concorressero i necessari requisiti;
d) che il Capitolo della Cattedrale di Prato curasse l’adempimento della sua volontà;
e) che si continuasse la stampa delle sue Opere, già iniziata in Roma.
III.
Accettato per parte del nostro Comune il legato cospicuo (deliberazione de’ 20 settembre 1830, approvata