Pagina:Della compilazione d'un codice.djvu/29

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ferenti classi che hanno bisogno di conoscere una parte delle leggi più specialmente di tutte le altre.

La brevità di stile di cui si parla non concerne che il testo delle leggi, la composizione dei periodi e dei paragrafi.

La prolissità è viziosa particolarmente, quando s’incontra nel luogo stesso in cui il legislatore dovrebbe far conoscere il suo volere.

Gli errori i più contrarj alla brevità in un paragrafo sono: 1.° le frasi incidenti, le parentesi che avrebber dovuto formare articoli distinti; 2.°la tntologia: per esempio allorchè facevasi dire al re di Francia: «vogliamo, ordiniamo, e ci piace;» 3.° la ripetizione delle parole specifiche, in vece delle parole generiche; 4.° la ripetizione della definizione, invece del termine proprio che bisognava definire una volta per sempre; 5.° lo sviluppo delle frasi, invece di servirsi delle ellissi comuni: per esempio, allorchè si fa menzione dei due sessi, mentre il mascolino avrebbe indicato tutti e due, o quando si aggiunge il singolare od il plurale dove l’uno dei due numeri sarebbe bastato; 6.° specialità inutili: per esempio rispetto al tempo, allorchè per denotare un’epoca, invece di limitarsi all’indicazione del fatto a tal fine rammentato, si va diffondendosi su fatti anteriori.

Il complesso di tutti questi errori ha dato agli Statuti inglesi quell’immensa loro prolissità, ed ha oscurato la legge con una verbosa compilazione.

Interessa essenzialmente dare spesso riposo alla mente non solo con la distinzione dei paragrafi, ma anche con la divisione delle frasi di cui il paragrafo si compone. Ciò giova all’intelletto ed alla memoria.