Pagina:Della condizione giuridica della donna.djvu/15

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prefazione 9

sione sociale delle donne, piuttosto che l’astratta loro capaciti giuridica, è il subbietto odierno della questione femminile. Or bene, chi voglia trattare convenientemente codesta questione deve, a mio credere, non d’altronde dipartirsi che dallo studio delle attitudini proprie del sesso femminile, della connessione fra l’educazione e l’agir loro da una parte, e gli interessi spirituali del genere umano dall’altra, i quali delicatissimi argomenti vogliono essere svolti con una sottile analisi di fatti e di effetti, che alla superficiale osservazione in gran parte sfuggono, perchè risiedono e si compiono nella sfera dei sentimenti, nell’interiore atteggiamento degli individui e delle società. In nessuna materia più che in questa le prevenzioni sono più difficili ad evitarsi, e più pericolose, come per esempio, il dipartirsi esclusivamente dai generali e vaghi principii di libertà e di eguaglianza, e il far della riforma della condizione giuridica e sociale delle donne, semplicemente una quistione di liberalismo, oppure il lasciarsi andare ad assumere la parte di paladini scientifici del bel sesso.

Speciale riguardo avrò anche in questa nuova edizione al diritto attuale italiano, che è oggetto di tanti e sì difformi giudizi, parendo agli uni peccare di imprudenza, ad altri essere soverchiamente restrittivo. Qualche mia proposta enunciata nella prima edizione venne accettata dal legislatore italiano, ma fu oggetto di non poche censure; qualche altra proposta non è stata adottata, onde io, che per avventura non ho mutato avviso nè rispetto alle prime proposte nè rispetto alle seconde, nel mentre in questa nuova edizione verrò trattando più largamente gli stessi argomenti, non potrò a meno altresì di ragionare e di combattere talvolta in causa propria.