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194 DELLA CONDIZIONE GIURIDICA

naturale missione»1. E per istudiare ciascuna delle riforme proposte dagli emancipatori, il Sybel comincia col riassumerle in questi termini: ammissione delle donne al libero esercizio delle industrie, ai pubblici impieghi, al diritto elettorale, alla rappresentanza politica: indipendenza delle donne nell'amministrazione dei propri averi, equiparazione della podestà patria e materna, libertà illimitata del divorzio2. Ciò posto, egli premette l'osservazione che la pretesa schiavitù delle donne nella società attuale è in contraddizione coi fatti. «Quale mai dei nostri figli, dic'egli, è cresciuto nella opinione che la madre sia una schiava senza dignità, quale dei nostri giovani ravvisa nella donna che sta per isposare un'ancella destinata al servizio domestico? Basta porre siffatte domande per sentirne lutto il ridicolo e la sconvenienza»3.

Venendo poi ai singoli capi d'accusa contro l'odierna condizione sociale delle donne, il Sybel risponde alla tanto proclamata ingiustizia del sistema matrimoniale oggi vigente in Inghilterra, col riflettere che gli effetti del medesimo non giustificano la censura, imperocché quel sistema, vigente ancora nell'America, non ha impedito che ivi le donne raggiungessero quell'alto grado di sociale importanza e indipendenza, che altrove non ha riscontro4. Rispetto al divorzio in particolare, l'autore osserva che, se alla regola dell'indissolubilità, oggidì universalmente seguita, benché non sia dappertutto assoluta e senza eccezione, venisse sostituita la regola del libero scioglimento, come gli emancipatoli vorrebbero, le donne correrebbero maggior pericolo di maritali abusi, e la condizione loro diverrebbe anche meno dignitosa5. — Che i diritti della moglie sui propri averi possano e debbano in qualche paese venir meglio regolati, l'autore non esclude, ma in pari tempo egli non attri-

  1. Ib., p. 79.
  2. Ib., p. 59.
  3. Ib., p. 61.
  4. Ib., p. 62
  5. Ib., p. 65.