Pagina:Della costruzione di altri ponti sull'Arno.djvu/5

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Firenze, 5 Maggio 1906.


È per compiere un anno, da che in un’adunanza tenuta fra varie associazioni della Città, coll’intervento anche di buona parte dei rappresentanti politici ed amministrativi di Firenze, venne eletto un comitato, con incarico speciale di studiare e preparare quei mezzi che avesse ritenuti i più opportuni, per affrettare l’affrancazione dei dei ponti di ferro, dall’odioso balzello del pedaggio.

Il termine assegnato dall’assemblea per la sollecita risoluzione di tale vitale interesse, è pur troppo passato; ma perchè la Cittadinanza non creda, che il Comitato non abbia fatto del suo meglio per corrispondere all’onorevole incarico, si è creduto in dovere di render di pubblica ragione, a qual punto sieno i lavori preparatori diretti a raggiungere il desiderato intento.

E nella certezza di far cosa grata alla Cittadinanza stessa, ed, in special modo, a coloro, che da vari anni si occupano con zelo della questione, facendone della medesima oggetto di loro speciali occupazioni, il sottoscritto Comitato ha creduto doveroso di portare a conoscenza del pubblico la diligentissima relazione, che la Commissione legale (Estensore l’Ecc.mo sig. Prof. Avv. Torquato Cuturi) gli ha, da qualche tempo, rimessa, diretta a stabilire come il Rescritto Granducale del 1835, non sia poi invulnerabile, come fin qui si è creduto.