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Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 1.djvu/58

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44 PROLEGOMENI

pochi passi emendati coll’aiuto dei codici, e specialmente di quello numerato 1393, Strabone rimase di bel nuovo quasi nella condizione medesima in cui lasciato lo avevano le fatiche del Casaubono. Chi non s’acqueta al mio giudizio, già prima che da me pronunziato da altri (224), esamini quell’edizione, impressa in Parigi nel 1763. Oltredichè quest’editore, coll’abbandono di ciò che gli restava da fare giudicò il già fatto. Si stancò quasi d’insopportabile peso in quei tre libri, e non volendo progredire innanzi, tutto quanto il materiale delle varie lezioni che aveva raccolto mandò in Inghilterra (225), dove si meditava allora e quindi pubblicossi un’intera edizione di Strabone. Ma prima che di quest’inglese edizione l’ordine cronologico richiede che io favelli della germanica.

Incominciossi nel 1796 in Lipsia l’edizione del testo di Strabone, e si compiè nel 1811 da due tedeschi. Il Siebenkees, editore dei primi sei libri, fu interrotto dalla morte, e gli succedette nell’edizione del settimo libro e dei successivi sino all’ultimo il Tzschucke, il quale oltre i codici dal suo predecessore confrontati in Italia, aveva anche il confronto d’un codice di Mosca (226). Ingiustamente taluno giudicherebbe questi due dotti editori, se negasse ad essi il merito della correzione di molte parti di Strabone. Vuol nondimeno giustizia che noi confessiamo aver eglino trascurate altre ben molte, quantunque di agevole emendazione, e che non sempre mostraronsi felici nella scelta delle varie lezioni.

N’è rimasta l’ultima ed inglese edizione, settima in