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Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/21

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libro primo 9

fiume l’oceano, abbia voluto significarne le correnti cagionate dal flusso e riflusso. Ma egli nella prima parte ha ragione1, non già nella seconda: perocchè non somiglia a correntia di fiume il flusso del mare, e meno ancora il riflusso. L’opinione di Cratete ha qualche cosa che più persuade. Secondo lui Omero chiama profondo-corrente e retro-corrente ed anche fiume tutto l’oceano; ma dà poi quest’ultimo nome o quello di corrente di fiume anche ad una qualche sola parte dell’oceano stesso; come allorchè dice:

                             Poichè la nave uscì dalle correnti
                             Del gran fiume oceano, ed all’Eéa
                             Isola giunse nell’immenso mare2.

Perocchè qui non significa tutto l’oceano, ma sì una corrente di fiume nell’oceano di cui sia solo una parte. E Cratete poi dice che trattasi di un seno o golfo che dal tropico d’inverno si stende verso il polo meridionale; giacchè uscendo di cotal mare ben pos-

  1. Io non trovo, dice il Gossellin, in nessuno di questi luoghi d’Omero verun indizio ch’egli abbia conosciuto il flusso e riflusso del mare. Sappiamo che questi movimenti sono quasi impercettibili nel Mediterraneo. Bensì nell’Euripo si scorge che le acque si muovono in contraria direzione parecchie volte ogni giorno alternando: avrebbe forse il poeta tolte di colà le bizzarre idee che qui si accennano? O non potrebbe darsi, che la corrente regolare dell’Ellesponto, il quale versa le acque del mar Nero nel Mediterraneo, lo avesse indotto a credere che tutto intiero l’Oceano o il Mediterraneo scorresse continuamente come le acque dei fiumi?
  2. Odiss., lib. xii, 1