Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 2.djvu/424

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riente, e coll’Arari dal lato opposto. Di quivi si portano a Roma i migliori salsumi di carne di porco. Frammezzo dunque al Dubi ed all’Arari sta la nazione degli Edui i quali posseggono la città di Cabillino1 sull’Arari, e il castello Bibratta. Costoro dicevansi congiunti di parentela coi Romani, e pei primi ai quella regione vennero ad amicizia e ad alleanza con loro. Al di là dell’Arari abitano i Sequani, da gran tempo divenuti nemici e dei Romani e degli Edui; di qualità che spesse volte s’accostarono coi Germani quando essi fecero delle incursioni sopra l’Italia, e fecero mostra di non ordinaria potenza; perocchè colla loro unione resero tremendi quei popoli, i quali tornarono ad essere di poco momento quando essi se ne separarono. Contro agli Edui poi erano avversi non solamente a cagione dell’amicizia che questi han coi Romani, ma sì ancor più per una discordia insorta fra loro rispetto al fiume che li divide: perocchè l’una e l’altra di quelle popolazioni pretende che l’Arari sia suo proprio, e che a lei sola appartengano i proventi dei pedaggi. Ora poi tutti que’ luoghi sono soggetti ai Romani.

Lungo il Reno abitano primi di tutti i Nantuati2, fra i quali si trovano le sorgenti del Reno stesso nel monte Adula3. È questo una parte delle Alpi da cui discor-

  1. Châlons-sur-Saone.
  2. La lezione ordinaria è Etuazii (Αἴτουάτιοι). Il Silandro, seguitato poi dal Casaubono, propose di leggere invece Nantuati. Gli Ed. franc. adottarono bensì questa correzione, ma notarono che dovrebbe forse leggersi Leponzii. Il Coray legge Elvezii.
  3. Il San Gottardo. - L’Adua è l’Adda.