Pagina:Della geografia di Strabone libri XVII volume 3.djvu/180

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172 della geografia di strabone

vuole andare alla selva Ercinia deve prima attraversare quel lago, poi l’Istro; dopo di che può progredire fino a quella selva per istrade molto più comode, a traverso di siti elevati ma piani. Tiberio col viaggio d’un solo giorno oltre il lago vide le sorgenti dell’Istro. Toccano a questo lago in una piccola parte i Reti, e nella parte maggiore gli Elvezii e i Vindelici, e il paese deserto de’ Boj fino ai Pannoni. Tutti costoro, ma principalmente gli Elvezii e i Vindelici, abitano elevate pianure. I Reti ed i Norici1 occupano quel tratto che va fin sulla cima delle Alpi, e discendono anche alcun poco giù verso l’Italia; congiungendosi quelli cogl’Insubri, questi coi Carni2 e coi luoghi circostanti ad Aquileja. Avvi anche un’altra gran selva detta Gabreta3 al di qua del paese degli Svevi, dopo il quale è la selva Ercinia, ed è anch’essa occupata dagli Svevi.

Dei Cimbri si dicono alcune cose incredibili ed altre che hanno una più che mediocre probabilità. Perocchè non potrebbe accettarsi la cagione che alcuni assegnano dell’essere que’ popoli erranti e ladroni, dicendo

  1. I Reti abitavano il paese dei Grigioni e il Tirolo fino alle sponde orientali del lago di Costanza. - Gli Elvezii, ora Svizzeri, stavano dalla parte meridionale del lago stesso. - I Vindelici ne occupavano le sponde settentrionali, poi le parti della Svevia e della Baviera situate al mezzodì del Danubio fino all’Inn. - I Norici abitavano fra il Danubio e l’Alpi. (G.).
  2. Gl’Insubri occupavano il Milanese. - I Carni il paese che ora dicesi Carniola.
  3. Forse la foresta di Friesteter-Wald tra la Franconia e la Boemia. (G.).