Pagina:Delle biblioteche circolanti nei comuni rurali per Vincenzo Garelli.djvu/48

Da Wikisource.

— 48 —

giovando a quella uniformità di educazione politica che in Italia tuttora si desidera. In ultimo io non ho tanta fede nella sapienza della grande maggioranza de’ Consigli municipali nostri. Se si eccettuano quelli delle grandi città, gli altri debbono condursi a mano.

A formare questo elenco si presterebbero opportunamente ed utilmente le maggiori Accademie dell’Italia nostra, le quali contribuendo alla loro volta ed in modo diretto all’educazione popolare, potrebbero ringiovanirsi e rivivere un nuovo periodo di vita più rigogliosa di quella che ora conducono. La Crusca pronunzi intorno alle opere di letteratura; l’Accademia de’ Georgofili, intorno agli scritti di economia politica, domestica e rurale; la Reale di Napoli giudichi di legislazione e di morale; l’Istituto di Bologna, de’ libri di geografia; il Lombardo, de’ libri storici e drammatici; le Accademie di Torino e di Modena, delle opere di fisica e matematica; e se altre ve ne ha che io non nomino, si piglino altri consimili uffizi. Ma mi si dirà: vorranno eglino questi illustri corpi scientifici torsi un carico così lontanò dai loro statuti, il quale parrà a taluno eziandio pedestre e vile? Perchè nli faranno? Non vediamo noi che la grande Accademia di Francia non ebbe mai peritanza alcuna di prendere ad esame le azioni generose del popolo e gli atti di virtù de’ popolani, ed anzi i più illustri suoi membri ambirono mai sempre l’onore d’esserne i relatori? Non pare adunque che le nostre Accademie abbiano pur solo ad esitare dal contribuire in questo modo all’istruzione del popolo. D’altra parte non sarebbero le Accademie nominate che dovrebbero torsi la briga di andare alla ricerca delle opere che devono entrare nelle Biblioteche ad uso del popolo. Le Accademie riceverebbero le relazioni ed i giudizi belli e fatti da altri uomini meno alti nella scienza, ma