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Biblioteche comunali stabilite recentemente nell’Alsazia, e l’esperienza è oltremodo soddisfacente.

L’iniziativa del signor Macé e della Società ha portato rapidamente i suoi frutti. Appena i giornali diffusero la notizia di ciò che si faceva nell’Alsazia, il Dipartimento del Rodano, del Gers, della Nièvre, di Yonne, dell’Alta Marna, della Senna e Marna si rivolsero alla Società per averne gli statuti od i regolamenti. A Marsiglia, a Tolone, nel circondario di Saint-Denis, persone di merito si adoperarono a metterli in circolazione, ed in meno di due anni, cioè sullo scorcio del 1864, si avevano già oltre trenta Biblioteche comunali, e ciascuna provveduta di più centinaia di volumi.

La Biblioteca popolare di Mulhouse aveva, nel 1864, 614 volumi, l’anno dopo ne aveva 3089; essa contò 1710 lettori, i quali lessero 62091 volumi in 15 mesi. Nel numero de’ lettori figurano artisti, operai, donne, fanciulli e soldati. Ogni lettore paga 10 centesimi al mese. I libri stanno ben poco fermi negli scaffali, fuorchè nell’estate, quando sono pressanti i lavori della campagna.

Vorrei un po’ sapere, ma proprio la verità, quanti lettori contano le Biblioteche popolari di Prato e di Lodi? E quanti e quali volumi si lessero? Gioverebbe assai lo istituire confronti tra le Biblioteche che nacquero coi doni e quelle che sorsero col proprio danaro, tra i lettori che vanno a pigliarsi il libro che desiderano pagandone una cotal pigione, ed il lettore che ha libri a iosa gratuitamente. — Da questi dati statistici potrebbero venir fuori utilissimi ammaestramenti.