Pagina:Delle biblioteche circolanti nei comuni rurali per Vincenzo Garelli.djvu/70

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tra le parti della casa per noi abitata ed il corpo stanza dell’IO, che una volta mi era nato il desiderio di continuare quell’opera e quella metafora, descrivendo L’Io e la sua famiglia; m’ero cioè proposto di studiar gli uffizi e le relazioni delle varie facoltà dell’anima umana, sempre ragguagliandoli a quelli che si osservano in una ben ordinata famiglia. Il disegno mi par bello ancora oggidì, ma non mi bastò nè il tempo nè l’ingegno per colorirlo, e da questo fui convinto viemeglio che a dettar libri veramente popolari ci vogliono uomini che abbiano toccato la più alta e la più dilettosa vetta del monte della scienza, e di là possano collo sguardo spaziare in più largo orizzonte, e vedere da quale parte si possa guadagnare una certa altezza anche da coloro che sono soliti di camminare al piano1.

Lascio di parlare di altre cose intorno alle quali potrei correre il rischio di dar in ispropositi molto maggiori di quelli in che forse sarò caduto pur parlando delle cose che più mi sono famigliari. D’una non posso tacere siccome attinente assai alle già discorse, e sarebbe dei libri di forma drammatica e poetica. Oh quanto andrebbe bene un florilegio poetico nel quale si raccogliessero le poesie che, giudicate secondo la semplicità del concetto e dell’espressione, paressero le migliori! Esso starebbe pur bene nelle mani del popolo. Qui la messe è copiosa assai, specialmente della lirica, che è la poesia per eccellenza popolare.

Del dramma poi non mi perito di asserire, appartenere esso propriamente al popolo, epperò interessarlo ogni

  1. La collezione che il signor Moreno intraprese a pubblicare sotto il moto di Ancora d’Italia, è diretta con questo intendimento, ed i libretti che la formano sono tali che meritano d’entrare nelle Biblioteche circolanti, per la materia che trattano e per tutte le altre condizioni eziandio estrinseche.