Pagina:Delle biblioteche popolari e dell'istruzione nelle campagne.djvu/6

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rola le scuole elementari non raggiungono il loro precipuo scopo se a queste non fanno seguito come saviamente rifletteva il Simon «istituti capaci di offrir modo all’artigiano di formarsi un corredo d’utili e tecniche cognizioni»; e di questi istituti altamente andava significando l’importanza il Guizot fino dal 1831, allorquando nella tribuna parlamentare Francese proferiva le seguenti parole «Abbisognano o Signori ad una completa educazione nazionale, istituzioni di tal natura in cui le diverse classi della Società possan trovare un alimento intellettuale che sia confacente alla loro vita ed ai loro destino».

E queste sono appunto le Biblioteche Popolari delle quali si comincia adesso nella nostra Italia1 a comprendere seriamente l'importanza sebbene a confine colla Svizzera di cui il piccolissimo cantone di Ginevra con 66 mila abitanti possiede circa 32 biblioteche Circolanti pel popolo e sebbene non abbiano mancato da venti anni a questa parte di alzar la voce fra noi i migliori pubblicisti e i più rinomati cultori delle pedagogiche discipline, pei quali tutti basterà ricordare solamente il nome del venerando Conte Michelini2.

E non è ad altri che allo stesso popolo che spetta lo erigere cosiffatte istituzioni mediante il sacrosanto diritto e la prodigiosa potenza della libera associazione, indipendentemente da ogni ingerenza governativa, senza bisogno di dar luogo ad aumento di tasse o d’imposte, o di far ordinamenti speciali i quali ne rendano obbligatoria l’esistenza come vollesi fare nella Gran-Brettagna colla Legge del 1855: un popolo che respira le aure di libertà deve operare da se quando si tratta di provvedere ai proprj bisogni, nè dee pender dal cenno dei governanti come aspettando la iniziativa, imperciocchè quanto è necessario che all’attività individuale che si trova impotente al conseguimento dei naturali suoi fini, sovvenga l’attività collettiva, altrettanto è pernicioso l’intervento dell’Autorità che presiede al corpo Politico la quale potrebbe incepparne il libero sviluppo.

Vedete un esempio nel popolo di Manchester e di Campfield colà fino dal 1840, sottoscrizioni d’Operaj crearono il cosiddetto Palazzo della Scensa popolare; molti filantropi favorirono l’utile impresa, sicchè in breve furon messi a disposizione delli artigiani lettori ben 12 mila volumi che portati nelle famiglie spesso dilet-

  1. Infatti non poche città, allato alle società Operaje specialmente, hanno fondato Popolari Biblioteche, come Vercelli, Cremona, Catanzaro, Caltanisetta, Milano, Livorno, Bologna, Palermo ce., e quindi Viadana per le cure che vi pose il Prof. Parazzi, e Intra per le cure del Prof. Pietro Scaglia.
  2. Anco in Russia esistono non poche Biblioteche Circolanti Popolari, come fece avvertire il Signor Muralt nell’adunanza del 29 Agosto decorso al congresso internazionale di Berna.