Pagina:Delle cinque piaghe della Santa Chiesa (Rosmini).djvu/117

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de’ secoli! Finalmente i Monarchi stessi invasero e tiranneggiarono orribilmente le elezioni, e ciò diede occasioni alla grande lotta che cominciò ai tempi di Gregorio vii, nella quale la chiesa fu rivendicata dalla nobiltà e dal popolo, contro l’usurpazione de’ sovrani. Umiliati i sovrani, sollevò il capo di nuovo la nobiltà, ma più destramente s’impossessò delle elezioni non meno che delle sedi vescovili, conducendo le cose in modo, che escluso il popolo e la maggioranza del Clero, le elezioni dipendessero da’ Capitoli cattedrali, i quali divennero uno scolo della nobiltà, salve sempre le dovute eccezioni. In questo mezzo però la sovranità di nuovo prese forza sulla nobiltà che si avviliva, e giunse a comprimerla, e finalmente a dominarla interamente. Allora i principi ottennero la nomina de’ Vescovi, cioè, dubitazione alcuna, la influenza massima nelle elezioni vescovili; ma tale influenza fu legalizzata in forma di una protezione, fu usata con cautela ed esteriore decenza, fu ornata di tutto il buon gusto diplomatico. Intanto però lo scisma si fa sempre più irreparabile: e chi ne salverà la Chiesa? chi ne salverà il mondo? chi ne salverà i troni affaticati a preparare a sè stessi le più miserande sciagure e le più strane peripezie? Di quali de’ tre poteri rimane alla divina Providenza di far uso per sanzionare ancora una volta la legge della giustizia, e per restituire alla Chiesa quella piena libertà di esistere che non fu mai toccata da mano mortale impunemente? Uno sguardo solo sulla terra, e la risposta è fatta. La tremenda sanzione della Divina Providenza non è più nelle tenebre, non si fa indovinare. Ella è cominciata, e sonante in vari punti d’Europa e dell’universo. L’Inghilterra e l’Irlanda, gli Stati uniti, il Belgio hanno libertà di eleggere i Vescovi: a nessun prezzo la Providenza si rimarrà dal redimere alla Chiesa una tale libertà in tutte le nazioni della terra: ne stieno certi i monarchi. I popoli, sì i popoli sono la verga di cui ella si serve. Le ribellioni sono esecrabili; e chi più le esecra della Chiesa? chi più le condanna? Ma quello che non fa la Chiesa, quello che non fanno i buoni; quello appunto il fa la potenza di Gesù Cristo che è Signore de’ regi e dei popoli, che piega al suo volere le cose tutte e che suol cavare sempre i beni da’ mali. Egli userà anche il braccio de’ malvagi al suo intendimento.

126. Sì, lo scompiglio di tutta l’Europa, oso dire che è irreparabile, perocchè non v’avrebbe che un solo mezzo di fuggirlo, quello di rimettere la Chiesa di Dio nella sua piena libertà, e nell’usare verso di essa tutta la sommissione e la giustizia. Ma questo mezzo è anche il solo che non si vede, è il solo che sciaguratamente si rifiuta. Tutto si tenta, tutto s’adopera, gli eserciti e le più prudenti negoziazioni: ma tutti questi mezzi sono simili a que’ soccorsi estremi che colla più grande premura e vigilanza si prestano ad un moribondo, i quali assai ottengono quando riescono a prolungare per alcuni istanti i suoi mortali patimenti. Manca forse l’intelligenza? no, manca la fede: manca un sufficiente amore alla giustizia. Non si crede che la Providenza abbia un consiglio fisso nel governo degli eventi; non si crede che la Chiesa abbia una missione che vuol esser ad ogni costo adempiuta: l’uomo si persuade di poter fare senza di lei; così l’incredulità toglie poi anche l’intelligenza, cioè rende inintelligibile il sacro universal grido de’ popoli cristiani, quello di liberta’: i quali popoli dicono di ribellarsi per una cagione non vera; mentendo a sè stessi; poichè della vera cagione, per la quale si sollevano, essi hanno una profonda coscienza, e ne manca loro l’espressione. Deh! s’impari, che i cristiani, essenzialmente liberi, non possono servire all’uomo, in cui non veggano Iddio, non possono servire che ad una condizione, di apprendere dal magisterio della Chiesa la legge evangelica di umiltà e di mansuetudine, e che la Chiesa schiava e spregiata non è più atta a loro insegnarla. Ah se queste verità s’intendessero, vi sarebbe forse ancor tempo!

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