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Pagina:Delle funzioni riproduttive degli animali.djvu/23

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funzioni riproduttive. 11


sulti di un capo, e di una serie di segmenti; erano considerate, in altre parole, come specie monozoiche. Più giustamente invece si considerano oggi le tenie siccome specie polizoiche, cioè aggregati di animali esattamente paragonabili alle catene delle mirianidi, e come questi risultanti: 1.° di un individuo gemmiparo, col quale incomincia la serie, e che corrisponde a quella parte considerata, in addietro come la testa della tenia; 2.° di tanti individui ovipari quanti sono i segmenti che solevansi numerare nel corpo del verme. Questi individui non differiscono fra di loro che per l’ineguale sviluppo degli organi sessuali, ma assai differiscono dal primo, dal quale per gemmazione continua è prodotta la loro serie1.

c) Per spore.

Negli animali inferiori, che in certi stadj almeno della loro vita, sono privi affatto di organi sessuali, la riproduzione della specie si effettua eziandio con un terzo processo ben differente dai due precedenti; cioè per una vera produzione interna di uno e d’ordinario più corpuscoli germinali, liberi fin dalla loro prima origine; i quali generalmente si sviluppano nella cavità viscerale dell’individuo materno, ed in pochi casi soltanto vengono emessi appena formati, e prima che incominci il loro sviluppo. La forma più semplice di questo processo può riscontrarsi nella produzione di cellule figliali in cellule materne, quale si verifica colla maggior chiarezza nello sviluppo di alcuni tessuti (il cartilagineo, per esempio) degli animali superiori. Gli animaletti che per la semplicità di loro organizzazione, possiamo considerare come cellule individualizzate, o come animaletti unicellulari presentano una ripetizione di questo processo.

I germi che si producono nella cavità del corpo degli animali inferiori, dal contenuto di questa cavità come da un vero blastema, stanno alle uova degli animali superiori come le spore delle piante crittogame, ai semi delle fanerogame; e potrebbero benissimo ricever questo nome

  1. E questo serve a dare ampia ragione di un fatto conosciutissimo da tutti i medici, non potersi una persona affetta da tenia riputarsi liberata compiutamente dal suo molesto ospite, se non quando insieme al lungo nastro del verme non venga espulso il così detto capo.