Pagina:Delle istorie di Erodoto (Tomo III).djvu/253

Da Wikisource.
Vai alla navigazione Vai alla ricerca

antecedentemente, nelle acque di Sciato, operata la cattura dell’ esploratrice eginetica; dove trova vasi quei Pitea, figlio di Ischenoo, raccolto, pesto e malconcio, dalli Persiani, e rimasto poi sempre sulla lor nave in mezzo alle lodi e all’ammirazione di tutti pel suo valore. Na ora, essendo stata presa da Policrito, come abbiam detto, la nave sidonia che il conduceva, potette Pitea tornarsene libero in Egina. Scòrta però, che ebbe Policrito nel menzionato ÌDCrociamento la nave ateniese, chiamò ad alta voce il nome di Temistocle, rinfacciandogli l’accusa di medismo, cbe egli aveva scagliata in addietro contro gli Egineti. E in questo modo Policrito assalì a parole Temistocle dopo di avere assalita coi fatti U nave sidonia. Quei Barbari poi, le cui navi riuscirono a sottrarsi dai colpi e dalle insidie nemiche, ripararono nel porto di Palerò sotto la protezione dell’esercito.

83. Quelli, dalla parte ellenica, che piìi si distinsero Della battaglia di Salamina, furono gli Egineti e poi gli Ateniesi: e fra i singoli uomini quelli che maggiormente si segnalarono, furono Policrito di Egina e due Ateniesi; Eumene del borgo di Anagira e Animia del borgo di Pallene, quel medesimo che aveva data la caccia ad Artemisia. Il quale, se avesse saputo che proprio Artemisia stava nella nave inseguita, non avrebbe abbandonata certo la impresa, prima che la regina prendesse lui o egli lei: essendo questo conforme agli ordini ricevuti da tutti i trierarchi ateniesi. Oltredìchè fu proposto un premio di diecimila dramme per chi avesse presa Artemisia viva; tanta era la rabbia concepita dagli Ateniesi nel vedersi combattere da una femmina. La quale riuscì nondimeno, come dicemmo, a sottrarsi alle loro insidie. E

Btcei, /,lori«£r(ido(a, ni. \&

II

À