Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/166

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140 DECIMA

In mezzo al lampo, alla tempesta, al tuono
Udì natura la sua voce, e tutta
75512 si scosse, e tremò. Tu parla, o eccelso
Sina, di cui le cime avvolte in vasta
Fiammante nube, e la cui base in atto
IH vacillai, della presenza eterna
Fui* trombe. E voi dell’eritreo diviso
760Onde, che rotto il fren, da cui sospese p,
In aria foste, e ricadendo in folla y
Negli abissi chiudeste il fiero Egitto
Coli insana minaccia. E voi parlate,
Babiloniche fiamme accese all’ira,
765Quanto rabbiosa più, tanto più vana
Dell’Assiro Tiranno. E parli ancóra
Il suol, ch’avide gole aprendo, in quella
D’un saciilego ardire i figli ascose*
Non conferita a vicenda il pregio eccelso
770Dell’alma ogni elemento, e forse al saggio
Non ìo giura ciascun? Palpita, e trema
Tu, che negarlo ardisci; e pensa intanto,
Che veglia un Dio: che questo nume in petto
Tenta scolpirti il ver -dal primo istante
775De’ secoli, dal primo albor del mondo
Fino a quest’ora, in cui da folle ad esso
Con indomito cor tu neghi omaggio»
Degli antichi sapienti o ardito, e ciecs
Seguace, ai detti lor dunque soltanto
780Tu giuri fedeltà? Tu sol d’Atene..
Gli oracoli rispetti, e insiem con essi.
L’alma tu vuoi mortai? Ma puoi quei detti
Udir senza che ancor tu senta in petto
E disprezzo, e stupor? Osserva in fatti
785Che ardito immaginar, quai chiari lampi
Splendor ne’ sogni, che produsse il loro
Chimerico saper! Nè giunse mai
Il più caldo furor d’Ascra, o di Ttibe
Ad emular de 5 saggi tuoi l’insano
790Filosofico voi, ch’or ti rammentò.
Non sentono il dolor del saggio i sensi, •