Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/176

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150 UNDECIMA

Don m*avria fatto il ciel, se tu formavi,
L’unica mia speranza? Oh quanto incerti
260Sonò i tesori tuoi! di questi il sommo *
I cari amici son: ma quante ancora
Fuggon presto da noi! Filandro «.. Elia*
Figlia • ««già dal mio sen giste alla tomba!.
Ovunque il ciglio io volga, il mondo io veggio %
265Che a me d’intorno si scompone,, e cinto
Da gran ruine in abbandono io resto
No, più amar non vogl’io che il bel soggiorno.
De’ fidi amici, e questo, suol disprezzo,
Da cui partirò, e che più tristo ancora. Senza
270di quei rimase* Il vero saggia
Di quest’ore fugaci a 1 sensi suoi
II peso lascia, e vuol che Palma impeli
Sull’ampia, etertiitade* la questa tutte
Occupa le potenze, e si figura
275Le sue venture, a preveder s’impegna.
Ogni brama ripone, e spera ia questa
La sua felicità. Lascia, ogni cura..*
All’Amante suo Nume, a lui si fida;.:
Nò alla sorte, ed all’usta volge wi pensiero,
280Di due sostanze varie è l’uom composto,.
Onde ha duplice vita* e doppia, morte.
Puote l’uomo soffrir. L’ultima all’uomo.
Terribile si rende. Il viver corto,».
Che sulla terra ei gode, il Sol sostiene
285Con benefici influssi, e raggi amici....
Ma la vita dell’alma un più, gentile
Cibo richiede, e il suo vigor dipenda
U a * ra gg* di quel Sol, che il sol produsse
Quando l’Eterno Sol dall’uom si fugge,
290E cbe l’astro; maggior «L’*Kuno abbandona,
Immerso resta in un perfètto orrore;
Doppia soffre la morte e questo, è il fato
D’ognun, che muor con la sua colpa in fronte
Nè duopo v’ha che al jm ecipi zio. orrenda
295S’adopri a trarlo il ciel > libero piomba,
Come per legge di natura al snolo,