Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/247

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NOTTE. 221

La crapula. Mortai, se il labbro emergi
Nel vaso del piacer, se lo tracanni
Fino all’ultima stilla, aspro dolore
215Vedrai, che di quel .vaso occupa il fondo.
Ma se ti guida la virtù, se g9di
Del piacer, che ti porge, immergi allora
Tutto te stesso, e quanto più ti senti
Ebbro, più allor sarai vicino al Nume.
220Tai pregi non sperar, che in se comprenda
Quel piacer, che dà il vizio: è sol la pena
Suo necessario frutto, e questa l’empio
Scansar non puote. E potrà Tuoni turbar*
L’ordin del Nume, e render vano il fine
225Del braccio onnipotente? E qual follìa
È l’affannarsi ad inventare un bene
Opposto al bexu che fu per l’uom serbato
Da quei, che fece e P universo, e P uomo?
Le proporzioni, e quelle ferme leggi,
230Donde nascer pur dee rumor discorde
Ne’ suoni, ed armonia, rette, e guidate
Forse non son con invariabil destra
Da chi fé’ lo strumento? È sempre astretta
La man, che il suon ne trae, le stesse leggi
235A seguir ciecamente: e l’uomo ancora
Piacer trovar non puote in quegli oggetti,;
Da’ .quali è cinto, che in seguir Je leggi,
A cui soggetto il volle il Fabbro eterno,
Voile il ciel, che all’union di corpo, e d’alma
240Fosse la vita annessa, e che il diletto *
Pendesse dall’union d’alma, e virtude .
Se si tolga virtù, d’esser felice
Possibile non è, come non puote - . >
Chi già più non respira esser vivente .
245Donar non può felicitade all’empio
La fortuna, ne torla alP uom ch’è saggio,
Sia di virtù seguace, e lasci poi
Ogni altra cura al Ciel chi al bene aspira 5
La virtù, la pietà sono un sol nome?
250No; la pietade è di virtù più illustre;