Pagina:Delle notti di Young traduzione di Giuseppe Bottoni e del Giudizio universale dello stesso Young.djvu/29

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notte. 3

Dovrà tra pochi dì render omaggio,
Ma... Perchè offrire a voi suppliche, e voti
Tentai finor? E chi mai siete in fatti
In faccia a quel, che colla voce ruppe
60Il silenzio del Caos, che del mattino
Mandò le stelle a cominciare il loro
Allegro corso sovra il Mondo infante,
Ad annunziargli il Creator? Supremo
Esser sei tu, che invoco, il qual dal seno
65Del nulla in grembo all’universo festi
Spiccar il Sol come scintilla accesa.
Scuoti quest’alma mia. Tu fa che in essa
La saviezza risplenda. È questa l’ora
In cui l’avaro, in mezzo a ognun che dorme,
70Veglia geloso al suo tesoro accanto.
Alto eterno Signor, il mio tu sei;
Te solo io veggio, e nel tuo sen pietoso
Cerco un asilo - Ahimè, che l’alma, i sensi
Orrida nebbia, e tenebrosa opprime!
75Deh ti degna, o Signor, che giunga a fronte
Di questo doppio orror, che la circonda,
Un raggio a lei, che la consoli, e accenda.
Io bramo sol che i miei tormenti almeno
Taccian per poco, e che la serie orrenda.
80Fugga dei mali miei, perchè di morte,
E della vita io possa il vario aspetto
Con vantaggio osservar. Tu sii mia guida,
Sì; tu m’inspira il ver. Reggi il mio canto,
Reggi l’azioni mie. La mia ragione
85Ammaestra nel ben. Forza a volerlo
Il voler mio. Tu m’incatena, e fissa
Alla virtù, perchè sborsare io possa
Quel tributo, che a lei negai finora,
È perchè alfin di tue vendette il vaso
90Non sia diffuso inutilmente, e sparso
Sovra questa, a te sacra, umil cervice.
     Batte un’ora... Da noi si contan queste
Quando perdute sono. È dunque saggio
L’uom se una voce almeno al tempo assegna.